Che posizionamento aziendale hai vs.i tuoi concorrenti? Te lo dice l’AI
- Ing. Alberto Scanziani
- 20 feb
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 26 mar
Un riscontro tra i più interessanti per le aziende è capire il proprio posizionamento rispetto ai principali competitors. Questo non coincide con il gradimento che il mercato ci esprime: infatti posso averne un buono ma non essere comunque all’altezza dei principali competitors.
ho sempre lavorato con aziende che si fanno apprezzare ma non sempre ben posizionate
Spesso il concetto di posizionamento aziendale è legato alla SEO ovvero alla visibilità sul web tramite le parole di ricerca pertinenti con il proprio settore merceologico: essere nella prima pagina sui motori di ricerca è talmente importante che molti di voi pagano per questo.
Vi sono tools come Seozoom e Semrush che quantificano con abbondanza di parametri e tecnicismi questo posizionamento, almeno per le aziende più visibili.
Ma non è di ciò che voglio parlare.
In questi mesi sto lavorando all’export in zona UE di un’azienda del settore dell’equipment industriale nel settore della meccanica: essa si confronta abitualmente con altri due player più grandi per storicità e fatturato. Anche per presenza sui principali mercati esteri, nel canale indiretto.
Ebbene, capisco che per l’imprenditore il confronto con i due competitor è un tema rilevante, anche sul piano emotivo, pur nella consapevolezza di essere sul terzo gradino del podio.
non conta tanto il posizionamento attuale, quanto quello potenziale
Dico sempre che non serve essere migliore dei concorrenti bensì differenziarsi, cioè avere quel tratto distintivo che ti fa scegliere.
Alla fine però manca quel riscontro oggettivo/qualitativo che ti dica come sei posizionato: ecco che ho scoperto un tool di Google basato sulla AI: NotebookLM
L’AI è davvero utile quando analizza contenuti caricati da noi e li elabora: in questo caso è molto più affidabile di quando, ad esempio, fa ricerche per conto nostro e genera risultati, buoni o cattivi che siano: infatti per principio deve produrre risultati, anche se inconsistenti.
Ebbene, è bastato caricare i tre siti aziendali (quello del mio cliente e dei suoi due principali competitor) ed inserire un (generoso) prompt iniziale che spieghi il contesto e gli obiettivi dell’analisi di posizionamento. E’ bene dire allo strumento di mettersi nei panni dell’azienda che desidera confrontarsi con i due competitor.
Vuoi conoscere il tuo posizionamento vs. i tuoi competitor? scrivimi a alberto.scanziani@gmail.com |
Successivamente inizia il dialogo con il tool ed è possibile rivolgere con altri opportuni prompt tutte le domande del caso inerenti il posizionamento, quali ad esempio:
sulla base della tua analisi dei siti web, quale delle tre aziende ha la gamma di prodotti più adatta per servire l'industria delle xxxxx?
quali sono i punti di forza e di debolezza?
immagina adesso di essere il titolare di un'officina meccanica italiana che deve comprare un sistema di xxxx per un suo macchinario e che per farlo ricerca sul web il fornitore più adatto sulla base di specifiche key words. Indica quale delle tre aziende ha più probabilità di essere trovata nella ricerca del titolare dell'officina meccanica
immagina adesso di essere il titolare di un costruttore tedesco di macchinari che vuole installare sulle sue macchine un sistema di xxxxx come quelli costruiti dalle tre aziende in oggetto. Sulla base di una ricerca fatta in lingua tedesca sul web, quale delle tre aziende ha maggiore probabilità di essere individuata?
E via discorrendo, non vi è limite alla conversazione purchè i prompt siano basati sui contenuti dei siti: non si deve chiedere nulla ad esempio su fatturato, dipendenti etc
Infine, è interessante chiedere allo strumento quali azioni di rimedio occorre fare per compensare eventuali svantaggi rispetto ai concorrenti; ad esempio si suggerisce di:
assicurarsi che il sito web sia completamente ottimizzato per parole chiave italiane rilevanti
monitorare e analizzare costantemente le parole chiave utilizzate dai potenziali clienti italiani per affinare la strategia SEO
includere casi studio e testimonianze di clienti italiani soddisfatti
aggiungere schede tecniche dettagliate e video dimostrativi dei prodotti in funzione.
creare un blog o una sezione news in cui pubblicare regolarmente articoli, guide e aggiornamenti sulle ultime tecnologie e normative
ottimizzare il sito per dispositivi mobili (smartphone e tablet)
migliorare la velocità di caricamento delle pagine.
adattare i contenuti alle specificità culturali e linguistiche
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